02.05 Palermo, documentario su Moshe Safdie a “Sguardi di Luce”
La vita e l’opera dell’architetto israelo-canadese Moshe Safdie, al centro – giovedì 2 maggio – del quinto appuntamento di “Sguardi di luce”, la rassegna di documentari dedicata al tema dell’architettura, realizzata dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture insieme a Fondazione Sicilia e all’Università di Palermo.
Sul grande schermo della Sala dei 99 a Palazzo Branciforte, il documentario “Moshe Safdie: the power of architecture” di Donald Winkler (Canada, 2005, 90’), miglior film educativo all’International Festival of Films on Art di Montreal del 2005. L’ingresso come sempre è gratuito fino ad esaurimento posti con inizio alle 20,30. A tratteggiare il lavoro di Safdie sarà Ettore Sessa, docente di Storia dell’architettura del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo.
“Moshe Safdie: the power of architecture” è un ritratto a tutto tondo dell’architetto assurto a fama internazionale a soli 23 anni con il complesso architettonico Habitat ’67. Il documentario racconta la sua infanzia ad Haifa, il trasferimento a Montreal all’età di 15 anni, i suoi studi universitari alla McGill e i viaggi continui attraverso gli Stati Uniti, conducendo lo spettatore dal passato fino al più recente presente: a Boston dove Safdie insegnava e continua ad insegnare alla Harvard University graduate school of design; e poi a Gerusalemme, in Israele, per il Mamilla Center e per il Museo dell’Olocausto. Un viaggio per immagini e parole attraverso i progetti più importanti di Safdie come l’espansione del Peabody Essex Museum di Salem nel Massachusetts, inaugurato nel 2003 o la nuova città di Modi’in, a Gerusalemme, completata nel 2010.
Donald Winkler
Canadese, classe 1940, Winkler si è laureato all’Università di Manitoba e ha studiato alla Yale School of Drama. Dal 1967 al 1995 è stato regista e sceneggiatore al National Film Board of Canada di Montreal e, dal 1980, traduttore della letteratura del Quebec. Come regista ha dedicato le sue attenzioni soprattutto al mondo della cultura e delle arti. Il suo lavoro ha incluso brevi film sperimentali (Doodle Film e Travel Log); film sull’artigianato e le arti grafiche (In Praise of Hands and Bannerfilm); sul teatro (Breaking a Leg – Robert Lepage e il progetto Echo); sulla storia sociale (L’estate del ’67); e, in particolare, una serie di film su personaggi letterari canadesi, raccolti con il titolo generale “Poets: A Sestet.” Altri suoi lavori raccontano di artisti nel campo teatrale e musicale. Nel 2004-2005 Winkler ha diretto Moshe Safdie: The Power of Architecture e The Pines of Emily Carr, basato sulla composizione musicale del compositore canadese Jean Coulthard. Ha inoltre co-diretto The Colour of Memory: Conversations con Guido Molinari, un ritratto contemplativo dell’artista del Quebec, girato durante gli ultimi mesi della sua vita. Tutti e tre questi film sono stati presentati all‘International Festival of Films on Art di Montreal nel 2005 e il film su Moshe Safdie è stato proclamato miglior film educativo. Negli ultimi anni ha rivolto le sue attenzioni soprattutto alla traduzione letteraria ricevendo vari riconoscimenti. Moshe Safdie
Moshe Safdie, FAIA è un architetto e urbanista di fama internazionale. Nato ad Haifa (Israele) il 14 luglio del 1938, ha conseguito la laurea in architettura presso la McGill University di Montreal. Dopo l’apprendistato con il leggendario architetto americano Louis Khan, è tornato a Montreal per supervisionare il piano generale per l’Esposizione Mondiale del 1967 e realizzare il suo primo progetto, il complesso Habitat ’67. Da allora sono innumerevoli i lavori realizzati dall’architetto israelo-canadese nel Nord e Sud America, nel Medio Oriente, nel mondo in via di sviluppo e in tutta l’Asia e l’Australia: aeroporti, musei, arti dello spettacolo, biblioteche, abitazioni e intere città. Portano la sua firma, tra gli altri: il Museo dell’Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme; la Sede degli Stati Uniti Institute of Peace a Washington, D.C.; il Khalsa Heritage Memorial Complex, il museo nazionale del popolo sikh in India; il Crystal Bridges Museum of American Art a Bentonville, Arkansas; e il Marina Bay Sands Integrated Resort, a Singapore. Oltre all’attività di progettista Safdie ha svolto e continua a svolgere quella di docente. Ha vinto anche numerosi premi tra cui il Companion of the Order of Canada, e più recentemente la AIA Gold Medal 2015 e il Lifetime Achievement Award 2016 della Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum. Attualmente sta tenendo un corso all’Harvard University graduate school of design di Boston su “Ripensare la città, un grattacelo umanista”.
Sguardi di luce
7 marzo – 30 maggio 2019
Palazzo Branciforte
2 maggio ore 20,30
Moshe Safdie: the power of architecture
Donald Winkler
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