DIARIO DEL FESTIVAL-08/07/2019- NON SOLO DEI NUMERI. Intervista ad Ester Sparatore
Diario Del Festival
Progetto di alternanza scuola – lavoro realizzato dai ragazzi della classe III AU del Liceo delle scienze Umane Camillo Finocchiaro Aprile di Palermo
NON SOLO DEI NUMERI
Intervista ad Ester Sparatore
Nella seconda serata del Festival Sole Luna, è stato proiettato il film in concorso “Those who remain” della regista Ester Sparatore.
Noi ragazze abbiamo avuto l’opportunità di poter parlare con la regista prima di vedere il suo film.
La prima cosa che le abbiamo chiesto è stata: “Cosa l’ha ispirata nella creazione di questo film?”
“Casualmente con il progetto “Mare Magnum” mi sono imbattuta nelle famiglie delle persone scomparse, sbarcate a Lampedusa e, nello specifico, in questo gruppo di famiglie tunisine, che cercavano di scoprire che fine avessero fatto i loro familiari e quindi mi sono concentrata maggiormente su coloro che rimangono e non sanno”.
Poi le abbiamo chiesto: “Qual è il messaggio principale di questo film?”
“Si deve parlare tanto dei migranti, perché quello che sta succedendo adesso, soprattutto qui in Italia, è qualcosa che non si può descrivere a parole, infatti mi viene una forte rabbia. Quando devo affrontare questi discorsi non riesco a controllarmi, quindi in realtà con questo film voglio far capire che i migranti non sono numeri, oggetti o pezzi di carta, ma esseri umani che hanno una famiglia che li piange. In qualche modo, ho cercato di umanizzare ancora di più questi fatti, anche se sembra assurdo dover fare un lavoro del genere e spero che il racconto di queste tragedie possa essere uno spunto di riflessione.”
Mentre la regista parla si può leggere nei suoi occhi la rabbia che prova nei confronti di questi eventi.
In seguito, le abbiamo chiesto: “Cosa ne pensa del fenomeno dell’emigrazione?”
“Il mio pensiero è che tutti dovrebbero avere il diritto di potersi muovere, in Tunisia ho potuto conoscere un ragazzino che poteva avere la vostra età, un ragazzino adorabile, che qualche volta lavora come musicista nei matrimoni. Il suo sogno era quello di poter fare la sua musica in Europa e una volta mi chiese: “Ma perché tu puoi viaggiare quando vuoi ed io no?”. Mi sono vergognata, non sapevo come rispondere a questa domanda, per me bisogna avere frontiere aperte a prescindere da quale realtà parti, tutti dovremmo avere la possibilità di muoverci.”
Per concludere, le abbiamo chiesto: “Quali sono le sue considerazioni sul ruolo fondamentale di Om El Khir, dato il ruolo in oriente della donna?”
“Ho avuto la fortuna di incontrare questa donna incredibile, considerate che si ritrova da sola, senza un marito, a dover crescere tre figli, in condizioni di povertà. Inoltre, per la legge è ancora sposata e questo la condiziona dal potersi fare una nuova vita, poiché il marito è disperso e non è nemmeno dichiarato morto. Quindi, è stato bello poter raccontare la sua crescita: all’inizio la si vede ancora sofferente per la scomparsa del marito e poi arriva alla fine come una tigre. Quindi, sono stata fortunata a poter raccontare un’evoluzione personale, quello che facciamo noi è un lavoro da privilegiati, per tutto quello che scopriamo ogni giorno.”
Dopo l’intervista, abbiamo visto il suo film e capito che il suo documentario, con immagini molto poetiche, rispecchia quanto ci ha raccontato. Una scena che ci ha colpito particolarmente, è quando Om El Khir, con in braccio la figlia più piccola ha in mano la fotografia del marito. La bambina accarezza la foto pensando al padre e gli dà un bacio. Qui si può notare un forte senso di umanità e una forte speranza della bambina che vuole rincontrare il padre.
Così come per Ester è stato un privilegio poter incontrare la protagonista e confrontarsi con lei vivendo una forte esperienza, per noi è stato molto importante parlarle e conoscere le storie che ha vissuto in prima persona.
Ringraziamo Ester Sparatore per aver risposto con molta gentilezza alle nostre domande.
Chiara Alioto, Nadia Cantiani e Martina Pochini.