Diario Festival – Food for life – Il tempo delle api: sognare di più – Francesca Micele
Il tempo delle api: sognare di più di Francesca Micele
La pellicola Il tempo delle api di Rossella Anitori e Darel di Gregorio termina con una citazione di Marcel Proust: «Se sognare è un po’ pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo».
Il documentario racconta una storia che sembra restare intrappolata nella dimensione del sogno e che quindi non colpisce tanto per la trama quanto per la metafora che si cela dietro. Mauro e Valerio sono due apicoltori che hanno scelto di sperimentare una nuova tecnica di allevamento naturale. Dopo un primo fallimento, tra i due nasce qualche dissidio e Mauro porta a termine il progetto da solo.
Le parole di Proust restano sospese nell’aria lasciandomi perplessa: a mio parere infatti la tenacia di Mauro rimane in secondo piano rispetto all’ampio spazio dedicato alla riflessione sul rapporto tra uomo e natura.
La nuova tecnica di allevamento consiste nella spontanea produzione di miele senza alcun intervento da parte dell’uomo, che rispetta così “il tempo delle api”, il ritmo del mondo naturale. La comunità dei giovani apicoltori si è data uno stile di vita in sintonia con la natura: non a caso il film alterna scene di vita quotidiana a inquadrature della campagna. Tuttavia, alla fine del documentario veniamo informati del fallimento dell’esperimento: dopo il termine delle riprese la comunità si è sciolta e la notizia ci lascia una certa amarezza.
Vivere in equilibrio con la natura è, quindi, davvero solo un’utopia?
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