Diario Festival – Luci e ombre di Sole Luna – Icaro Bortoluzzi
Luci e ombre di Sole e Luna di Icaro Bortoluzzi
Siamo arrivati alla fine della quarta edizione del Sole Luna Doc Film Festival, iniziativa che ha allietato le nostre serate in questa settimana che volge al termine. I documentari proiettati hanno permesso di entrare e di uscire da mondi diversi e meravigliosi e di viaggiare con i protagonisti. Tra pellicole belle e altre meno riuscite, tra grandi colonne sonore e mediocri inquadrature, le sedi di TRA e di Palazzo dei Trecento hanno ospitato ben 40 documentari.
Il festival ha molteplici aspetti positivi che ci piace ricordare, oltre alla varietà di documentari e alla presenza dei momenti conviviali di rinfresco. Bello il trailer, in particolare per la musica di sottofondo; squisito il prosecco; molto comodi gli sgabelli di cartone ideati per supplire alla mancanza di sedie nella Sala dei Trecento.
Inoltre il sito del festival è ricco di approfondimenti, foto e articoli aggiornati quotidianamente. Non è comune che i direttori abbiano deciso di coinvolgere gli studenti delle scuole cittadine in questo bellissimo evento, dandoci addirittura la possibilità di creare un nostro spazio sul loro sito, in cui pubblicare le nostre impressioni e recensioni sui documentari.
Il Sole Luna Festival ha deciso di raccontare la realtà attraverso il docufilm, cercando così di superare la colonizzazione Hollywoodiana. Purtroppo il documentario è estremamente sottovalutato in Italia, dove viene preferita la fiction spensierata e comica: invece in questa rassegna viene dato spazio a registi di ogni nazionalità che affrontano temi sociali e civili di attualità da diverse prospettive.
Inevitabilmente, come ogni grande manifestazione, anche i problemi non mancano e le possibilità di miglioramento sono molte. Una prima criticità è la vastità del programma e le serate fitte quindi di proiezioni a ritmi serrati con inevitabili e considerevoli ritardi – a volte di oltre un’ora!
Alcuni documentari, poi, si sono rivelati al di sotto delle aspettative. Cosa fare allora? Forse, attraverso una selezione più ristretta di film, si potrebbe creare una competizione più accesa e anche un dibattito a proiezione conclusa.
Se Palazzo dei Trecento è senza dubbio una location suggestiva e capiente, tuttavia l’acustica è pessima, le sedie sono scomode e insufficienti, una luce emette un fastidioso ronzio impossibile da ignorare; il bagno è mal segnalato e difficilmente raggiungibile anche per la mancanza di personale che dovrebbe accompagnare gli spettatori che necessitano di usarlo.
Da migliorare anche la pubblicizzazione dell’evento: le locandine sparse per la città sono poche, i totem informativi radi e mal visibili, le brochures informative poco efficaci. Sarebbe necessario promuovere una campagna pubblicitaria su scala più larga nella città di Treviso e provincia. I totem informativi – la cui funzione è attirare i passanti a colpo d’occhio – dovrebbero puntare più sulle immagini che sulle scritte, mettendo bene in evidenza cosa sia il Sole Luna Festival. Da rifare le brochures pighevoli, estremamente caotiche e mal organizzate: la struttura per sedi invece che per orari non facilita la comprensione delle serate; il retro è una ripetizione di quanto scritto all’interno che risulta inutile.
Per fornire al pubblico tutte le informazioni su pellicole e giurie si potrebbe anche sviluppare una app del SoleLuna Festival, come succede già per molte manifestazioni simili – come Pordenonelegge – che permetta di accedere comodamente a sinossi e trailer dei documentari.
Ultimo ma non meno importante, i documentari con i sottotitoli in più lingue risultano difficoltosi da seguire: si potrebbero mettere i sottotitoli in italiano in alto e quelli in altre lingue in basso o viceversa, in modo che siano ben visibili anche dalle ultime file.
In conclusione il Sole Luna Doc Film Festival, preziosa e brillante iniziativa nel cuore di Treviso, necessita di alcuni miglioramenti per una maggiore accessibilità a un pubblico vasto e internazionale. È un evento culturale innovativo sia nei contenuti che nel formato. Gli organizzatori hanno coraggiosamente creato ” un ponte tra le culture”, senza lasciarsi intimorire dalle difficoltà che caratterizzano le nuove sfide. Oggi, alla chiusura del festival, ci sentiamo tutti un po’ più cittadini del mondo.
È stata una settimana intensa e ricca di emozioni e già non vediamo l’ora che trascorra un anno per vivere di nuovo l’atmosfera del Sole Luna Doc Film Festival.
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