IL SECOLO È MOBILE
di/by GABRIELE DEL GRANDE

UNA STORIA DELLE MIGRAZIONI IN EUROPA VISTA DAL FUTURO / A STORY ABOUT MIGRATIONS IN EUROPE SEEN FROM THE FUTURE

Scrittura e ricerca immagini/ Writing and image research Gabriele del Grande
Montaggio/ Editing Matteo Calore
Con la consulenza di/ Production consultant Andrea Segre
Mappe infografiche/ Infographic maps Isacco Chiaf, Andreas Trenker
Consulenza archivi/ Archive consultant Alessandro Marotto
Prodotto da/ Produced by ZALAB in collaborazione con/ in collaboration with CINEMAZERO

Cent’anni fa non esistevano visti né passaporti. Oggi sui fondali del Mediterraneo giacciono i corpi di cinquantamila migranti annegati lungo le rotte del contrabbando. Come siamo arrivati fin qua? E, soprattutto, come ne usciremo? Gabriele Del Grande ci accompagna in un viaggio per immagini e parole tra la storia e il futuro delle migrazioni in Europa per provocarci con una visionaria proposta.


OMAGGIO A DANILO DOLCI

Danilo Dolci è stato uno dei principali attivisti nonviolenti e una delle figure più importanti nell’Italia del Secondo Dopoguerra per l’impegno politico, sociale ed educativo. Quando arriva in Sicilia, nel 1952, comincia la sua attività avviando un processo di autoanalisi, partecipazione e cambiamento che ha avuto eco in tutto il mondo. Tra lotte nonviolente, digiuni, marce per la pace e iniziative rivoluzionarie come lo “Sciopero alla rovescia” e la fondazione di Radio Libera, sviluppa uno spazio creativo di presa di coscienza e pianificazione dal basso, ponendo le basi per il concreto miglioramento delle condizioni di vita di migliaia di persone. La vera leva di questo cambiamento è l’educazione, alla quale Danilo Dolci ha dedicato gran parte della sua vita: un’educazione inclusiva fondata sul dialogo con bambini e adulti con lo scopo di fare luce sui bisogni della propria comunità e incoraggiare all’azione.

Quest’anno, in occasione del Centenario, il Centro per lo Sviluppo Creativo “Danilo Dolci” propone un percorso partecipato, diffuso e collettivo di questo importante anniversario, così da valorizzare ed esplorare al meglio la ricchezza della storia e della complessità della figura di Danilo. Per maggiori informazioni, si prega di consultare il sito www.danilodolci.org/centenario/

In collaborazione con /with Centro Sviluppo Creativo – Danilo Dolci

Danilo Dolci ha inteso la documentazione della realtà come uno strumento politico: far conoscere pubblicamente uno scenario, la Sicilia degli anni Cinquanta, caratterizzato da povertà educativa ed economica e pressoché ignorato dalle istituzioni. Questa pubblica denuncia è stata una delle azioni rivoluzionarie che il sociologo ha messo in pratica preparando il terreno per alcune delle più note proteste nonviolente della storia italiana.

In occasione del centenario della nascita del Gandhi italiano, vogliamo omaggiarlo parlando del valore della documentazione e di come raccontare la realtà possa essere uno strumento di denuncia e di autocoscienza collettiva.

Dio delle zecche

Regia/Directors Leandro Picarella e Giovanni Rosa 
Fotografia/Photography Andrea José Di Pasquale
Montaggio/Editing Leandro Picarella e Giovanni Rosa
Produzione/Production Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia
Italia 2014, 60’ italiano / Italy 2014, 60’ Italian 

Dio delle zecche è un documentario che racconta la figura, la storia, le opere di Danilo Dolci attraverso il viaggio che il figlio più giovane, En, percorre dalla Svezia, paese in cui è cresciuto, fino in Sicilia. Un viaggio attraverso luoghi e persone, ma soprattutto un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca della memoria perduta di un intero paese. Una memoria fatta di lotte, digiuni, scioperi alla rovescia, marce per la pace. Una memoria non violenta, monito per il futuro.


Migrazioni, spaesamento e appaesamento: letture antropologiche del nesso rituali/migrazioni in contesti di Italia meridionale * / Migrations, blurring boundaries, and home-making: Anthropological analysis of the rituals/migrations nexus in Southern Italy

* Evento riconosciuto tra le attività formative del Dottorato MIDIGI. Migrazioni, Differenze, Giustizia sociale, UNIPA, cicli 38 e 39.

Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) 2017

Intervengono: Berardino Palumbo, Mara Benadusi, Gabriella D’Agostino, Ferdinando Mirizzi, Domenico Copertino, Giovanni Cordova, Roberta Teresa Di Rosa, Ferdinando Fava, Sandra Ferracuti, Eugenio Giorgianni, Alessandra Rizzo, Giuliana Sanò, Vita Santoro, Pino Schirripa, Francesco Zanotelli

In occasione della chiusura del progetto, le quattro unità di ricerca delle Università di Palermo, Catania, della Basilicata, Messina, da quest’ultima coordinate, ne presentano i risultati aprendosi a un pubblico non solo di addetti ai lavori. Il progetto ha indagato gli scenari rituali della migrazione in contesti urbani dell’Italia meridionale o che da tali contesti si diramano, per comprendere se e come i processi di ritualizzazione innescati dalle migrazioni producano forme incorporate di socialità. Fino a che punto le pratiche rituali contribuiscono a definire una migliore integrazione tra gruppi ospitanti e gruppi migranti? In quali scenari si determinano situazioni di polarizzazione socio-politica e di radicamento identitario? Queste sono alcune delle domande cui si è dato risposto attraverso ricerche sul campo e una comparazione antropologicamente orientata, per comprendere all’interno di quali contingenze storiche, di quali conformazioni dello spazio pubblico, di quali politiche sociali e di quali economie morali i rituali della migrazione prendano forma. 

Lo studio delle connessioni tra religione e migrazione rappresenta un ambito consolidato nella ricerca socio-antropologica. Nel progetto l’attenzione però è stata rivolta soprattutto all’analisi delle dimensioni pubbliche dell’appartenenza religiosa nello spazio migratorio; posizionandosi in contesti etnografici in cui la religiosità popolare e le pratiche devozionali si iscrivono in una lunga tradizione di controverso rapporto con lo stato-nazione e le istituzioni religiose, il progetto ambiva a comprendere come i rituali che emergono nella migrazione contribuissero a plasmare le linee della subalternità sociale e dell’agency individuale e pubblica nell’Italia meridionale, e anche in che modo le forme di contesa/conflittualità cerimoniale che vedono coinvolti i migranti condizionassero la sfera politica-religiosa nei contesti indagati.

Parte integrante di questo primo momento di restituzione pubblica dei risultati delle ricerche, oltre al confronto tra le ricercatrici e i ricercatori coinvolti, è la proiezione di alcuni documentari etnografici realizzati nel contesto palermitano, anche in presenza di molti dei soggetti incontrati durante le ricerche sul campo e presenti nella documentazione filmica. Uno tra questi (Santa Rosalia) è stato inserito come parte del programma dedicato al quattrocentesimo anniversario della santa patrona cittadina. Nei prossimi mesi seguiranno altri incontri e momenti di disseminazione pubblica nelle altre sedi universitarie coinvolte. L’obiettivo finale è inoltre la realizzazione di una mostra che contribuirà ad ampliare la cassa di risonanza pubblica degli esiti della ricerca, di modo che la “voce” e le pratiche degli “altri” e delle “altre” possano entrare a pieno titolo, nei modi più paritetici possibile, nella rappresentazione scritta e performativo/museale.

GANPATI. Una festa per Ganesh 

Regia/Director: Eugenio Giorgianni
Fotografia/Photography: Eugenio Giorgianni, Ruben Monterosso
Montaggio/Editing: Eugenio Giorgianni
Produzione/Production: PRIN 2017 Migrazioni, spaesamento e appaesamento
Post-produzione / Post-production: Studio Marino 
Italia 2024, 45’, Kreol mauriziano, sanscrito, italiano, con sottotitoli in inglese e italiano/ Italy 2024, 45’. Kreol morisien, Sanskrit, Italian, with Italian and English subtitles.

Il film percorre tutte le fasi di preparazione e di celebrazione della festa del Ganpati a Palermo dal 3 al 12 settembre 2021, prendendo in considerazione il rito domestico di apertura del tempo festivo, l’allestimento e la decorazione dello spazio della festa, la preparazione dei cibi, la consacrazione della murti (simulacro) di Ganesh, le offerte, i canti e le danze sacre dedicate al dio, la cerimonia collettiva dell’ultimo giorno di festa (visarjan) e l’immersione delle statue di argilla nel mare dell’Arenella, e infine il ritorno al tempo e allo spazio ordinari. Protagonista del film è Betty, una donna mauriziana di origine marathi che organizza e supervisiona tutti i momenti della festa.

KANJI. Oltre il corpo

Regia/Director: Eugenio Giorgianni
Fotografia/Photography: Eugenio Giorgianni
Montaggio/Editing: Eugenio Giorgianni, Massimiliano Marino
Produzione/Production: PRIN 2017 Migrazioni, spaesamento e appaesamento
Post-produzione / Post-production: Studio Marino 
Italia 2024, 30’, Kreol mauriziano, tamil, sanscrito, italiano, con sottotitoli in inglese e italiano / Italy 2024, 30’. Kreol morisien, Tamil, Sanskrit, Italian, with Italian and English subtitles.

Il film si svolge nell’ultimo giorno della celebrazione del Kanji (19 giugno 2022), festa dedicata alla dea Mariammen, principale divinità del tempio dei tamil mauriziani di Palermo. La festa inizia nel tempio, dove i penitenti ricevono dal sacerdote il cavadee (contenitore rituale con acqua consacrata) che portano in processione fino al luogo del rito, dove vengono infilzati con il vel, piccola lancia metallica che trapassa la lingua e le guance. I devoti, alcuni dei quali cadono in trance, ritornano in processione al kovil, dove il rito termina con un momento conviviale.

NAVRATRI. Nel nome della dea 

Regia/Director: Eugenio Giorgianni
Fotografia/Photography: Eugenio Giorgianni
Montaggio/Editing: Eugenio Giorgianni, Massimiliano Marino
Produzione/Production: PRIN 2017 Migrazioni, spaesamento e appaesamento 
Post-produzione / Post-production: Studio Marino 
Italia 2024, 25’, Kreol mauriziano, sanscrito, italiano, con sottotitoli in inglese e italiano/ Italy 2024, 25’. Kreol morisien, Sanskrit, Italian. Italian and English subtitles.

Il film esplora la celebrazione domestica della sera finale del Navratri, festività dedicata all’espressione femminile della divinità. La padrona di casa, particolarmente devota alla dea Durga, celebra il rito invitando i suoi amici a casa. Prima di celebrare le offerte a Durga, le donne, protagoniste della festa, preparano il cibo e allestiscono lo spazio. La presenza della divinità si manifesta attraverso ripetuti stati di trance in cui cadono alcune delle presenti. La dimensione familiare assegna un ruolo rituale molto importante ai fedeli che organizzano la festa – in questo caso, la padrona di casa e alcune sue amiche.

GOVINDEN. La notte delle danze 

Regia/Director: Eugenio Giorgianni
Fotografia/Photography: Eugenio Giorgianni
Montaggio/Editing: Eugenio Giorgianni, Massimiliano Marino
Produzione/Production: PRIN 2017 Migrazioni, spaesamento e appaesamento
Post-produzione / Post-production: Studio Marino 
Italia 2024, 20’, Kreol mauriziano, tamil, sanscrito, italiano, con sottotitoli in inglese e italiano / Italy 2024, 20’. Kreol morisien, Tamil, Sanskrit, Italian with Italian and English subtitles.

La festa dedicata a Krishna (2 ottobre 2021) è un appuntamento particolarmente importante per la comunità tamil mauriziana di Palermo. Il kovil è allestito in modo speciale per questa festa notturna: attorno alla grande lampada a olio decorata alla base con disegni rangoli, le donne giovani e mature ballano insiemi le danze kummi per buona parte della notte, accompagnante dalla musica. Verso la fine del rito, un gruppo di giovani curiosi palermitani lascia i locali della movida notturna nelle vicinanze del kovil e interagisce con i mauriziani.