Rassegna cinematografica a cura di Sole Luna – Un ponte tra le culture
in collaborazione con la Fondazione Sicilia
Storie di viaggi, migrazioni, sbarchi e inte(g)razione.
Una rassegna di documentari sul tema della migrazione attraverso le vie che uomini, donne e bambini percorrono nella speranza di raggiungere l’Europa. Narrazioni su cosa accade a intere comunità che si spostano da un paese all’altro per fuggire dalla guerra, dalla povertà, da un presente senza futuro. Viaggi che non si concludono con lo sbarco: a volte l’accoglienza, la solidarietà e il sostegno sono esemplari, troppo spesso l’odissea continua tra le difficoltà burocratiche per il riconoscimento di uno status, la fatica giornaliera per la sopravvivenza. In ogni caso, i luoghi di “approdo” modificano la percezione del fenomeno che, a distanza ravvicinata, coinvolge tutti nella nostra più profonda umanità.
12 maggio 2019
Alan, Mohammad Joury
Iraq, 2015, 8’, v.o, sott. ita.
Dopo lo scoppio della guerra in Siria, molti curdi lì residenti sono emigrati nel Kurdistan iracheno. Questa situazione ha influenzato le vite di molti bambini che hanno dovuto lasciare la scuola e iniziare a lavorare, nonostante la loro giovane età. Alan è uno di quei ragazzi. Ha una difficile situazione economica, il padre e lui stesso sono malati e hanno bisogno di cure mediche. Dal momento che il padre non può lavorare è Alan a doverlo fare.
PREMIO GIURIA SPECIALE NUOVI ITALIANI DI PALERMO (Sole Luna Doc Film Festival 2017)
Per il tema trattato, la determinazione del giovane protagonista rispetto alle avversità della vita e del contesto in cui vive, per la regia e il montaggio che conferiscono alla vicenda narrata uno sviluppo fluido e coerente, per l’efficacia della fotografia, rispetto al tema e al contesto e per la creatività delle musiche suonate dallo stesso protagonista.
#MYESCAPE, Elke Sasse
Germania, 2016, 90’, v.o, sott. ita. e ing.
#MYESCAPE narra il viaggio a cui si sottopongono i rifugiati provenienti dall’Afghanistan, dalla Siria e l’Eritrea. Centinaia di migliaia si stanno lasciando alle spalle il loro paese, le famiglie e le vecchie vite, alla ricerca di un minimo di sicurezza e libertà. In molti casi, il telefono cellulare è diventato lo strumento essenziale per facilitare l’organizzazione di quelli in fuga e un compagno onnipresente grazie al quale molti hanno potuto documentare le loro esperienze. Il documentario è realizzato con filmati girati dagli stessi rifugiati per mostrare un resoconto di prima mano attraverso i loro occhi e le loro lenti. La fotocamera era lì con loro quando le bombe hanno colpito le loro strade e le case sono state ridotte in macerie, quando hanno rischiato la loro vita per attraversare le frontiere a piedi, in barca, in treno o in macchina. Le loro memorie costituiscono una forma di narrazione unica sulle loro vite prima, durante e dopo la fuga, di grande realismo.
Il film, vincitore del Prix Europa 2015 e di molti altri premi, è stato in concorso nel 2016 al Sole Luna Doc Film Festival e ha ricevuto i seguenti riconoscimenti:
MENZIONE SPECIALE PER IL DOCUMENTARIO PIU’ INNOVATIVO DELLA GIURA INTERNAZIONALE A PALERMO
Per l’originalità del nuovo modo di produzione del documentario, resa possibile attraverso i social network, youtube e le modalità della comunicazione contemporanea. I migranti diventano protagonisti di un’autonarrazione. Il lavoro di assemblaggio di tutti questi contributi produce una storia che fa vedere “un’invisibile altrimenti impossibile”.
PREMIO GIURIA DELLA SCUOLA DI TREVISO
L’impatto con la verità è la grande forza del film: ci trascina dentro i paesaggi, dentro i pensieri, dentro le paure, dentro le umiliazioni, dentro le speranze dei migranti. La testimonianza ci rende possibile viaggiare insieme a loro. L’originalità costituita dall’assenza di attori professionisti, ossia la realtà assoluta proposta dalle scene, rappresenta uno degli aspetti più toccanti e diretti del film, grazie anche al sapiente montaggio.
PREMIO GIURIA AFRICA A TREVISO
La Giuria Africa ha scelto come miglior film ”My Escape” perché racconta esattamente il viaggio che abbiamo vissuto, facendo vedere quello che succede veramente tappa dopo tappa.
PREMIO “UN PONTE TRA LE CULTURE” ASSEGNATO DALLA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE SOLE LUNA – UN PONTE TRA LE CULTURE
Un film che rappresenta in maniera completa l’edizione 2016. Il viaggio dei migranti si confronta con il tema della difesa dei diritti umani in ogni sua forma. I migranti sono protagonisti e registi al tempo stesso e raccontano la loro storia mentre la stanno vivendo, lanciando nel web hashtag che sono dei disperati appelli di aiuto. Dal punto di vista scientifico si tratta di una profonda e coraggiosa ricerca antropologica e giornalistica al tempo stesso. Dal punto di vista artistico,
ricercata e sottile è la direzione, sapiente e efficace il montaggio.
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13 maggio 2019
Di là, Giulio Tonincelli
Italia, 2015, 8’, italiano
Il film racconta la storia di Erminando, fotografo e professore di fotografia di moda di un’accademia di Milano, cresciuto a Brescia dove ha studiato fino al conseguimento della laurea. Nell’aprile del 2014, dopo oltre 20 anni dall’arrivo in Italia, decide di tornare nella sua Albania. Il ritrovarsi nei luoghi e con le persone della sua infanzia fa riaffiorare le sensazioni e l’esperienza di quella notte di novembre quando, grazie alla coraggiosa scelta della madre, la sua vita cambiò radicalmente.
Il film ha vinto il Roma Cinema Doc nel 2016.
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A Walnut tree, Ammar Aziz
Pakistan, 2015, 81’, v.o, sott. ita.
Un vecchio ha nostalgia di una patria lontana. Vuole tornare. La sua famiglia, sfollata a causa del conflitto in corso tra l’esercito pakistano e i talebani e costretta a vivere in un campo, si trova intrappolata tra i ricordi della vita di un tempo, un presente precario e un futuro desolante. Una volta di più, ci si interroga se sarà lui a rischiare un ritorno nella sua patria. Il film, vincitore di numerosi premi nel mondo, è stato in concorso nel 2016 al Sole Luna Doc Film Festival e ha ricevuto i seguenti riconoscimenti:
SOLE LUNA AWARD – PREMIO DELLA GIURIA AL MIGLIOR DOCUMENTARIO A PALERMO
Per l’approccio filmico brillante. La sensibilità poetica dell’autore riesce a entrare in perfetta sintonia con la storia dei personaggi, profughi di una delle zone più remote del mondo al confine tra il Pakistan e l’Afghanistan. La metafora dell’albero ben si adatta alla figura del nonno che decide di lasciare il terribile campo di accoglienza, in cui è confinato da anni, e di tornare al proprio villaggio, abbandonando figli e nipoti: vuole tornare alle proprie radici nonostante il rischio di diventare bersaglio dei talebani. Il film esplora il tema del viaggio nelle sue molteplici dimensioni.
Il nonno è già di per sé un viaggio nel tempo; il dramma del personaggio che vuole fuggire dall’orrore, che vuole ancora avere una scelta. Il lavoro rappresenta entrambe le categorie che il Festival Sole Luna ha indicato per quest’edizione: Viaggio e Diritti Umani.
MENZIONE SPECIALE DELLA SEZIONE THE JOURNEY A TREVISO
Il film si concentra sulle radici, che non possono essere dimenticate, spostate o fraintese con gli affetti e i legami anche più profondi. Le radici possono esserci solo in un luogo e la lontananza da esso è insopportabile. Si trasmettono ai bambini dentro le mura, anche solo immaginarie di un campo profughi, di una scuola. Dolorosamente poetico. Umanità lacerata che non rinuncia alla propria dignità.
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14 maggio 2019
Nowhere line: voices from Manus Island, Lukas Schrank
Australia e Inghilterra, 2015, 15’, v.o, sott. ita.
Due uomini richiedenti asilo detenuti nel centro di trattamento dell’isola di Manus, in Australia, raccontano i viaggi pericolosi che li hanno portati sull’isola e i loro ricordi della rivolta scoppiata nel 2014.
Il film è stato premiato al Melbourne International film Festival nel 2015.
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Dove vanno le nuvole, Massimo Ferrari
Italia, 2016, 72’, italiano
Da Treviso a Riace, passando attraverso Bologna e Padova, il documentario racconta le storie e le esperienze di chi ha avuto il coraggio di provare a trasformare la paura in opportunità e l’utopia in realtà. Un viaggio attraverso l’Italia e l’Emergenza Migranti: modelli di convivenza sorprendenti, umanità in movimento.
Premio GIURIA STUDENTI LICEALI DI PALERMO (Sole Luna Doc Film Festival 2016)
Per la capacità di raccontare, sotto prospettive diverse, l’accoglienza dei migranti, mettendo in luce l’impegno di coloro che, lavorando quotidianamente in modo assiduo e disinteressato, consentono ad altri esseri umani che hanno dovuto lasciare il loro paese di origine, di ricostruirsi una vita degna di essere vissuta all’interno della società italiana.
Per la capacità di trasmettere un messaggio di accoglienza che promuove l’ospitalità dello “straniero” in un’ottica non di paura o rancore ma di fiducia e speranza. Per il messaggio di apertura delicatamente consegnato agli spettatori, invitandoli a non lasciarsi condizionare da stereotipi tanto ottusi quanto letali. Per il montaggio nitido e cristallino che supporta la narrazione di storie vere in maniera diretta ed autentica.
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15 maggio 2019
Sea of sorrow, sea of hope, Estephan Wagner, Marianne Hougen-Moraga
Danimarca, 2018, 29′, v.o, sott. ita.
Manal vive in Siria con i suoi tre figli. Uno scontro con l’ISIS che dà luogo a minacce di morte costringe Manal a fuggire dal paese. Lascia i figli in Siria, pensando che, una volta che lei avrà raggiunto l’Europa, riusciranno a riunirsi. Tuttavia, dopo 10 lunghi mesi in Danimarca, apprende che per altri tre anni non potrà presentare domanda per il ricongiungimento familiare. Manal decide di salvare i suoi figli. Con l’aiuto di uno scafista, i bambini intraprendono il lungo viaggio dalla Siria alla Danimarca. Tengono continuamente aggiornata Manal via telefono, anche mentre salgono a bordo di una piccola barca che li porterà dalla Turchia alla Grecia. Poi improvvisamente, la linea si interrompe – la loro barca si è capovolta. La Croce Rossa le invia le fotografie dei bambini annegati, chiedendole se siano i suoi. Dopo 9 lunghi giorni, Manal apprende che i suoi figli sono sopravvissuti e sono in prigione in Turchia. Non le rimane che organizzare un altro pericoloso tentativo di attraversare il mare e un altro viaggio illegale in Danimarca. A un anno di distanza, la famiglia è finalmente riunita.
Il film è stato in concorso nel 2018 al Sole Luna Doc Film Festival e ha ricevuto i seguenti riconoscimenti:
MENZIONE MIGLIOR MONTAGGIO DELLA GIURIA INTERNAZIONALE
Per la capacità di mettere in forma non solo le immagini, ma soprattutto i sentimenti dei personaggi presentati nella storia.
PREMIO GIURIA STUDENTI LICEALI DI PALERMO
Per la chiara testimonianza che il documentario offre sul complesso e drammatico fenomeno della migrazione oggi.
Per la superba capacità del regista di raccontare e testimoniare la storia della protagonista, sottolineando sia l’aspetto socio-antropologico e politico di una migrazione forzata in cerca di sicurezza per sé e per i propri figli, sia l’aspetto intimo, esistenziale intriso di dolore e speranza caratterizzante il rapporto madre-figli. Per la splendida sceneggiatura, per il montaggio efficace e lineare attraverso i quali i registi sono riusciti a creare una forte empatia tra la protagonista del film e gli spettatori. Per la capacità di raccontare in modo coinvolgente e sotto prospettive culturali diverse il fenomeno della migrazione, sottolineandone le implicazioni per chi sceglie di partire e per chi accoglie e costringendo lo spettatore a interrogarsi sul proprio ruolo in quanto cittadino del mondo globale. Per la travolgente tenacia con cui è presentata la lotta di Manal per porre in salvo se stessa e i propri figli. Per la potenza narrativa del messaggio con il quale si raccontano agli spettatori i rischi, le paure, le speranze, il dolore connessi al fenomeno migratorio attraverso un documentario tanto breve quanto intenso.
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Loro di Napoli. Afro-Napoli United, Piero Li Donni
Italia 2015, 69’, italiano
regista presente in sala
L’Afro-Napoli United giocherà nel campionato federale italiano di Terza Categoria. È quasi un sogno per molti giocatori stranieri provenienti dalla Costa d’Avorio, da Capo Verde, dal Senegal e dal Brasile, senza un permesso di soggiorno. Ogni sabato, Antonio, il loro ostinato allenatore, telefona ai giocatori, uno ad uno, per la partita. Maxim è fuggito da un paese in guerra, Costa d’Avorio, dove era una promessa del calcio. Adam, Adamo per la sua madre adottiva napoletana, ha abbandonato la scuola. È il portiere della squadra e lavora part-time come barista acrobatico. Lello ha un figlio che vive all’estero. È apolide. Vuole avere un’altra possibilità. Le leggi italiane sull’immigrazione sono tanto restrittive quanto aggrovigliate in una giungla di “buropazzia”, contro cui Antonio combatte a modo suo per tenere insieme la squadra. “Afro-Napoli United” racconta una storia di integrazione sociale personale ed emozionante, che va oltre i diritti dei migranti.
Miglior film italiano al Festival dei Popoli nel 2015, è stato in concorso nel 2016 al Sole Luna Doc Film Festival e ha ricevuto il seguente riconoscimento:
PREMIO CITTÀ DI TREVISO
Questo film ha la capacità di descrivere un’esperienza estremamente edificante in una realtà complessa e contradditoria come quella di Napoli e evidenzia la grande capacità di comprensione e di comunità fra esperienze, culture e ambizioni diverse. Interpreta lo spirito dello sport più popolare entrando nelle storie vissute in grande difficoltà. La sfida collettiva vince le difficoltà individuali. Caratterizzato da una narrazione fluente, lineare e coinvolgente dimostra che
la possibilità di riscatto deve sempre essere garantita; nonostante tutto.
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17 maggio 2019
Destination de dieu, Andrea Gadaleta Caldarola
Italia, 2014, 30’, v.o, sott. ita.
Vicino Rignano Garganico, fra i campi della Capitanata, sorge il Ghetto, una baraccopoli abitata esclusivamente da africani. Alcuni dei suoi abitanti hanno deciso di raccontarsi e di partecipare alla produzione di un documento audiovisivo: “Destination de Dieu”.
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Singing with angry bird, Hyewon Jee
Corea del Sud, 2016, 57′ v.o. sott. Ing. e ita.
Un cantante lirico coreano ha organizzato un coro per i bambini di Banana a Pune, in India. Il suo temperamento scontroso gli è valso il soprannome di “Angry Bird”. Frustrato dalla mancanza di sostegno da parte dei genitori, Angry Bird decide di preparare i genitori a cantare insieme con i loro figli per un concerto. Probabilmente la sfida più dura della sua vita. Un viaggio pieno di lacrime e risate.
Il film ha ricevuto il premio del pubblico al Sole Luna Doc Film Festival 2018 a Palermo.
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