“MA PARLO ARABO?”
Laboratorio di alfabetizzazione linguistica
A cura di Stefania Lo Sardo con la collaborazione di Giulia Spadoni

La lingua è uno degli strumenti più efficaci per favorire l’interazione tra culture e la conoscenza reciproca. Attraverso il laboratorio linguistico “Ma parlo arabo?”, l’Associazione vuole dare un contributo alla socializzazione delle diverse comunità culturali presenti nel territorio palermitano, indirizzandosi alle giovani generazioni per creare, all’interno del Festival, un appuntamento che metta al centro dell’attenzione la lingua araba. “Ma parlo arabo?” è una domanda che solitamente si pone al proprio interlocutore quando quest’ultimo non capisce quello che stiamo dicendo, a significare la totale incomprensione. In realtà, l’arabo è una lingua che ci è più vicina di quel che crediamo. Espressioni dialettali come mischino, o zotta d’acqua hanno radici arabe; e in italiano, se formuliamo frasi usando le parole bizzeffe, magazzino, caffè, carciofo, alchimia e algebra, in fondo stiamo un po’ parlando arabo! E allora, andiamo alla scoperta di questa lingua e riappropriamoci delle nostre radici multiculturali.
Partendo dal presupposto che il gioco azzera le differenze culturali e linguistiche, il laboratorio propone delle attività incentrate sulla dimensione ludica. Mettendo il gioco al servizio della didattica, i giovani partecipanti esploreranno, divertendosi, le basi della lingua araba. Così, per esempio, impareranno i numeri giocando a scopa, gioco diffuso anche in Maghreb (scuba in tunisino); si avventureranno a fare la spesa in un suq ricostruendolo all’interno della GAM, per poi scoprire che non è poi così diverso dai nostri mercati storici; partendo dai racconti di Giufà (Juhà in arabo), rifletteranno sul fatto che il Mare Mediterraneo è il mare di tutti, il mare che da secoli fa circolare tra le sue sponde cultura, scienza e conoscenza.

61