1938 diversi
regia / director Giorgio Treves
fotografia / photography Sammy Paravan
montaggio / editing Federico Tummolo
produzione / production Tamgran Film
Italia 2018, 62′
italiano con sottotitoli in inglese / Italian with English
subtitles audiodescrizione non vedenti, italiano / audio description for the blind and visually impaired, Italian
1938-2018: ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali fasciste. Un anniversario importante ancora molto attuale. Ottant’anni fa il popolo italiano fu spinto dalla propaganda fascista ad accettare la persecuzione di una minoranza che viveva pacificamente in Italia da secoli. Come fu possibile tutto questo? E quanto sappiamo ancora oggi di quel momento storico? 1938 diversi vuole raccontare cosa comportò per gli ebrei italiani l’attuazione di quelle leggi, e come la popolazione ebraica e quella non ebraica vissero il razzismo e la persecuzione. Il film ha vinto il Nastro D’Argento 2019 per il Miglior Documentario del Reale e ha ottenuto la Menzione Speciale Hrns (Associazione Human Rights Nights) per i Diritti Umani alla 75a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Alganesh
regia / directors Lia Beltrami, Marianna Beltrami
fotografia / photography Ferran Paredes Rubio
montaggio / editing Marianna Beltrami
produzione / production Aurora Vision
Italia 2018, 60′
italiano, inglese con sottotitoli in inglese e italiano / Italian, English, with English and Italian subtitles
«Non ci credevo finché non l’ho visto». Un cartello su un muro dice questo, quando un centinaio di rifugiati eritrei arrivano nel centro di raccolta Endabaguna nella regione del Tigray in Etiopia, dopo aver viaggiato in un camion senza aria per quattro giorni. Perché le persone scappano? Cosa accade prima delle immagini degli sbarchi che ci vengono mostrate quotidianamente sui media?
Un viaggio intenso attraverso quattro campi rifugiati per eritrei in Etiopia, in mezzo a bambini non accompagnati, kunama perseguitati, anziani; c’è chi è nei campi da 17 anni e non vede una via d’uscita. Il viaggio seguirà la dottoressa Alganesh Fessah e il suo lavoro e impegno nella protezione dei diritti dei rifugiati, e la liberazione di quelli rapiti e torturati nel deserto del Sinai.
Libere
regia / director Rossella Schillaci
fotografia / photography Fulvio Montano
montaggio / editing Rossella Schillaci
produzione / production Archivio Nazionale
Cinematografico della Resistenza nell’ambito del Polo del ’900
Italia 2017, 76′
italiano, inglese con sottotiloli in inglese e italiano / Italian, English, with English and Italian subtitles
Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana? Cosa ha significato per loro quel periodo di lotta ed emancipazione e cosa hanno ottenuto al termine della guerra? Libere è un racconto che si fonda sulle voci delle stesse donne, grazie al recupero di testimonianze originali e immagini storiche. Attraverso il montaggio dei materiali d’archivio e gli estratti delle interviste di venti partigiane, realizzate negli ultimi quarant’anni dall’ANCR e da altri istituti di ricerca, emerge una nuova visione del periodo della Resistenza e del primo dopoguerra, a cui si fa risalire la prima vera nascita del femminismo. La lotta è vista dalle protagoniste come strumento di emancipazione e ricerca della libertà: scoprono una sessualità “liberata”, chiedono parità nel lavoro e nella famiglia.
My home in Libya
regia / director Martina Melilli
fotografia / photography Nicola Pertino
montaggio / editing Enrica Gatto
produzione / production Stefilm – Zdf
Italia 2018, 66′
italiano, inglese con sottotitoli in inglese e italiano / Italian, English with English and Italian subtitles
Filmando la casa dei suoi nonni vicino a Padova, Martina Melilli identifica una mappa di luoghi appartenuti al loro passato. Antonio è nato a Tripoli, in Libia, quando questa era una colonia italiana, e lì ha sposato Narcisa. Sono stati costretti a lasciare il paese all’improvviso nel 1970, dopo il colpo di stato di Gheddafi. Con l’aiuto di un giovane libico contattato tramite i social media, Martina raccoglie immagini di quella che è diventata oggi l’allora “casa” dei suoi nonni. I nomi di alcune strade sono totalmente cambiati, altri no. Tramite lo scambio di immagini e chat, la relazione tra i due diventa più profonda. Il web permette loro di superare pian piano i confini fisici e culturali che separano le loro vite, portandoci all’interno di un mondo nel quale i media non hanno accesso.