Il confine sud del mediterraneo: ora come allora filtro di migrazioni e di commerci

belgiojoso 2007 4-300x225La Libia è un paese affascinante che ha conservato tante tracce della storia che ci accomuna. Inoltre è anche affascinante il loro popolo con le stratificazioni sociali e le differenze raziali che perdurano dopo tanti secoli.

L’antica capitale della Tripolitania Leptis-Magna era per l’Impero Romano quello che fu l’Havana per l’impero Spagnolo, il centro di smistamento delle ricchezze provenienti dall’immenso continente Africano, climaticamente molto meno arido ed economicamente più ricco di oggi.Nel contesto odierno dei flussi migratori, la Libia, con i suoi 5.000 chilometri ♠di confine nel deserto e i 1.200 chilometri di coste, è un “punto di transito privilegiato” come riportato dall’approfondita analisi di Alessandro Pansa per Limes.

Il popolo dei Tuareg vissuto nella zona del Sahara fin dall’antichità, ha traghettato le merci e le popolazioni sub-sahariane verso i mercati del nord sin dai tempi dell’Impero Romano. Oggi nulla é rimasto del commercio di tessuti, spezie e pietre preziose che hanno reso ricchi e nobili i Tuareg rispetto alle altre popolazioni del deserto.  Oltre al petrolio, oggi è rimasto solo il lucroso trasporto di immigrati e clandestini che affrontano in condizioni spaventose settimane di traghettamento attraverso il Sahara, stipati fino all’inverosimile. I Tuareg rimangono al margine di questo mondo, un po’ come i Russi Bianchi, scappati a Parigi dalla Rivoluzione, che negli anni Venti facevano gli chauffeurs di taxi, unica occupazione indipendente all’epoca di chi, per agio e status, non avrebbe mai accettato di lavorare sotto padrone o a far di conto.

Ho ritrovato nei volti dei Tuareg quelle espressioni fiere che immaginavo mentre ascoltavo i racconti dei miei nonni, viaggiatori antesignani del turismo nel deserto di oggi.

Alessandro Belgiojoso

Rodolfo Fiorenza
Il Silenzio dell’ombra

R fiorenza5-300x201L’incontro fecondo con la Turchia nasce con i diversi incarichi dell’Università della Tuscia, inizialmente attraverso un lungo studio fotografico svolto sulla chiesa del VI secolo, nella piccola isola di Tavsan, poi in Cappadocia. Le immagini in bianco e nero indagano le rocce modellate dall’erosione e le forme naturali/innaturali dei Camini di Fata, scoprendo e negando la presenza dell’uomo. L’elemento antropico e quello naturale dialogano in un silenzio che diventa fragore; la saturazione dei neri rende palpabile la densità atmosferica, con prepotenti effetti pittorici nelle inquadrature in campo lungo, mentre le visuali ravvicinate scoprono i dettagli, le fessure e le curve che si rincorrono nei grandi massi.

Rodolfo Fiorenza vive e lavora a Roma.
Dagli anni ’70 si dedica alla fotografia, secondo diverse direttive di ricerca. Alle immagini della Sicilia, di Matera, degli Stati Uniti, si accompagnano gli studi ravvicinati di opere artistiche indagate nella loro tecnica esecutiva. Prosegue poi il suo percorso lavorando sull’ingrandimento e la ripetizione di uno stesso particolare, del corpo o di un muro, fino all’astrazione del dato reale. Interviene a volte pittoricamente sulle immagini, rielaborandole in un rapporto introspettivo con la materia.
Negli anni 1986, 1990 e 2000 espone alla Biennale Internationale pour la Photographie d’Art et de Recherche, Parigi.
L’ultima personale, nell’ambito del Festival Internazionale della Fotografia Roma 2007, è Elogio dell’ombra, presso la Galleria Studio Trisorio Roma.

La Via Reale

T TriffezTamara Triffez fotografa, si avventura, nei suoi reportage, alla ricerca delle antiche radici culturali espresse dagli esseri umani, in vari luoghi del pianeta. Ha seguito in questi anni un percorso che evidenzia le procedure di evoluzione dell’uomo.
Che si manifestano tramite l’arte, i miti, le religioni, questo per affermare pienamente la loro dignità.
Il suo punto di partenza è la descrizione dell’evento, la riflessione sulla vita quotidiana, che si esprime inoltre nelle feste religiose.
E’ dunque partendo da queste premesse che Tamara Triffez ha deciso di seguire le feste pasquali in Sicilia, con i numerosi eventi che ne conseguono.
La Sicilia è una terra ricca di tradizioni, e di veri rituali ancestrali, che danno tutt’oggi una testimonianza sulle origine mitiche e multiculturali nel cuore del mediterraneo.