La giuria della VII edizione del Festival Sole Luna – Un ponte tra le culture, presieduta da Antonio Puri Purini e composta da Francesca Corrao, Diego Gullotta, Nizar Al-Rawi e il Stefano Savona, ringrazia tutti gli organizzatori per aver permesso di raggiungere un verdetto nella più favorevole delle situazioni e nella totale libertà di scelta dei criteri di selezione.

La giuria ringrazia il pubblico, linfa vitale del festival, senza il quale tutto il suo lavoro e il lavoro di Sole Luna non avrebbe avuto motivo d’essere.

Raggiungere un verdetto è stato tutt’altro che semplice. Molti dei documentari in concorso avrebbero meritato un riconoscimento particolare, ma sfortunatamente i premi da assegnare erano sette.

La selezione da parte della giuria è avvenuta non solo sulla base del valore qualitativo o innovativo dei lavori presentati, ma anche e soprattutto in base alla coerenza con gli obiettivi stessi dell’associazione, il tutto nel rispetto degli standard tecnici dei documentari.

I giurati, dopo aver attentamente esaminato e discusso i 35 documentari in concorso, ha decretato la seguente assegnazione dei premi:

  • Il PREMIO COME MIGLIOR DOCUMENTARIO va a Letters from the Desert (elegy to slowness) di Michela Occhipinti. Il documentario rappresenta la sintesi perfetta tra tecnica e valore culturale. L’estrema professionalità con cui è stato realizzato questo lavoro si combina in maniera eccellente con le forti emozioni che riesce a trasmettere. Un esempio perfetto di come la qualità possa intrecciarsi con l’emozione.
  • Il PREMIO COME MIGLIORE REGIA va a Laicité, Inch’Allah di Nadia El Fani. La giuria ha enormemente apprezzato il coraggio della regista, una donna, oggi sotto protezione, che ha sfidato la censura del regime nel tentativo di dare alla società e alla gente un nuovo modello per rapportarsi con la religione islamica, contro qualunque radicalismo.
  • Il PREMIO COME MIGLIORE FOTOGRAFIA va a Le jardin des merveilles di Anush Hamzehian. La giuria ha trovato particolarmente interessante il modo in cui il fotografo sia riuscito a esprimere attraverso la splendida fotografia le intenzioni del regista;
  • Il PREMIO COME MIGLIORE MONTAGGIO va a Pöli, mémoires d’une femme pygmée di Jean-Daniel Bécache. La giuria ha voluto premiare l’armonia che il montatore è riuscito a ottenere attraverso una caratura perfetta delle scene;
  • Il PREMIO COME MIGLIOR DOCUMENTARIO “IN MED. DOC” a Iraq N’ Roll di Gili Gaon. Il documentario ha suscitato un interessante e piacevole dibattito tra i membri della giuria che hanno fortemente apprezzato la capacità del regista di trovare un equilibrio narrativo perfetto tra particolare e generale nell’affrontare un problema di enorme valore culturale, quale è il conflitto di identità delle comunità sospese tra due culture diverse;
  • Il PREMIO COME MIGLIOR DOCUMENTARIO “OUT MED. DOC” a Singing for life. The Voices of Africa di Barbara Weissenbeck. La giuria ha ritenuto che la soluzione culturale ai problemi sociali presentati nel documentario della regista austriaca sia in perfetta sintonia ancora una volta con le finalità dell’associazione. Alla qualità del lavoro realizzato si aggiunge, dunque, un grande valore culturale: ricorrere all’arte per migliorare le condizioni di vita dei membri delle società più svantaggiate;
  • Il PREMIO COME DOCUMENTARIO PIÙ INNOVATIVO va a Bamako Transit di Céline Lixon. La giuria ha apprezzato la modalità con cui questo documentario è riuscito a trasmettere grandi emozioni grazie alla successione delle scene.

L’Associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture assegna il premio “Un ponte tra le culture” a What abaut Columbus di Lander Camarero per l’entusiasmo mostrato nel realizzare una fiction attraverso tre diversi punti di vista, che diventano nella narrazione un vero e proprio ponte tra le culture.

Il premio del pubblico è stato assegnato a Los olvidados de los olvidados del regista spagnolo Carles Caparrós.